Ötzi, il suo ambiente e la sua storia

Settimana di studio ad Arco

Il progetto

Per la settimana di studio ad Arco proponiamo un progetto che affronta tematiche naturalistiche ed archeologiche, cercando di collegarle in un unico discorso; per questo motivo abbiamo scelto come filo conduttore lo studio dell’uomo del Similaun, chiamato anche Ötzi, vissuto più di 5.000 anni fa e ritrovato in Val Senales (Alto Adige) nel 1991. 

L’eccezionalità della scoperta, l’unicità del ritrovamento, la particolarità della sua conservazione e gli studi fatti sulla mummia e sul suo equipaggiamento sono tutti argomenti che possono essere approfonditi sia a livello archeologico, che biologico e geologico.

In una settimana con esperti delle varie discipline analizzeremo l’uomo del Similaun per capire chi era, da dove veniva, in quale ambiente viveva, come aveva fabbricato i suoi manufatti e a quale cultura apparteneva. Per rispondere a queste domande e per comprendere la differenza tra l’ambiente attuale e quello di più di 5.000 anni fa toccheremo vari argomenti di geologia, botanica, zoologia e archeologia. L’approccio sarà interdisciplinare e affronteremo i diversi temi cominciando dai grandi sistemi, per arrivare ai particolari e vedere come tutto sia correlato e come l’uomo sia parte del contesto naturale.

Il progetto si svilupperà con uscite sul territorio, laboratori e momenti di discussione e terminerà con la visita al Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano dove potremo vedere Ötzi con tutto il suo equipaggiamento. Durante le uscite osserveremo la natura del paesaggio, raccoglieremo materiale del mondo vegetale e animale, che verrà analizzato in laboratorio, e annoteremo dati che verranno rielaborati nei momenti di discussione per comprendere com’è l’ambiente attuale dell’Alto Garda ed approfondire le proprietà e gli equilibri della natura. Studiando l’uomo del Similaun e analizzando in particolare il gran numero di reperti in materiale organico conservatisi potremo ricostruire l’ambiente in cui viveva questo nostro antenato e capire il perché del suo equipaggiamento.

Contenuti 

La particolarità della conservazione di Ötzi è dipesa da un processo di mummificazione naturale, dovuta all’essicazione del corpo per la temperatura rigida, il vento secco e i raggi solari ad alta quota, seguita da un rapido congelamento. Questi due fenomeni possono avvenire solo in condizioni climatiche particolari e sono spiegabili con nozioni di climatologia e di biologia. 

La mummificazione, inoltre, è un tipo di fossilizzazione e questo ci permette di collegarci alla paleontologia che ci aiuta a capire come forme di vita del passato si siano conservate grazie a particolari condizioni. Si può, quindi, parlare di ere geologiche, di datazione e dell’evoluzione delle forme di vita ricostruibile attraverso lo studio dei fossili.

L’uomo del Similaun è arrivato fino ai nostri giorni anche perché si trovava in una conca e quindi non è stato trascinato e distrutto dal movimento del ghiacciaio verso valle. Questa collocazione particolare del ritrovamento può essere spiegata con lo studio della geomorfologia e della geologia che ci permettono di comprendere le forme e le strutture delle Alpi. 

L’abbigliamento, le armi e gli strumenti di Ötzi sono costituiti da manufatti in selce, legno, osso, pellame ed elementi vegetali. Studiare le caratteristiche di questi materiali con l’aiuto della geologia, della zoologia e della botanica ci permette di capire come e perché l’uomo nella preistoria li abbia lavorati.

L’archeologia, infine, ci mostra quali sono le tecniche di lavorazione e quali le funzioni di questi manufatti, evidenziandone il significato culturale e collocando l’uomo del Similaun all’interno del quadro delle culture preistoriche dell’area alpina, in particolare della fase più antica dell’età del Rame (Ötzi è morto tra il 3.350 e il 3.100 a.C.).

Affrontare lo studio dei reperti in questo modo ci permette di inserire ogni oggetto in un contesto ambientale e in uno culturale. Ad esempio le penne che troviamo in fondo alle frecce di Ötzi appartengono al mondo animale ed hanno particolari caratteristiche adatte per il volo che già l’uomo preistorico aveva osservato, compreso e sfruttato. Durante la settimana di studio potremo trovare sul territorio penne simili, potremo studiarne le caratteristiche (anche microscopiche) per capire come si sono evolute per il volo degli uccelli e infine parleremo di come e perché un uomo dell’età del Rame le utilizzava. Anche il pugnale permette di fare un lavoro simile, perché ha la lama in selce, una roccia che è stata scelta e lavorata durante tutta la preistoria per certe sue caratteristiche che permettono di ottenere manufatti taglienti con le tecniche della scheggiatura e del ritocco, che si sono evolute nel corso delle diverse culture. Inoltre, la presenza di una particolare specie di grano nell’intestino di Ötzi, le condizioni climatiche di 5.000 anni fa e il caratteristico fondovalle dell’arco alpino ci consentono di parlare di domesticazione delle piante e degli animali e delle relative conseguenze culturali. 

Studiare l’uomo del Similaun con questo approccio interdisciplinare ci permette di ricostruire sia la sua cultura che il suo ambiente, realtà che sono strettamente legate e che si influenzano a vicenda. 

Conclusioni

Abbiamo scelto di proporre lo studio dell’uomo del Similaun come è stato sopra descritto, poiché riteniamo che Arco, situato in una vallata dell’arco alpino, sia il luogo ideale per impostare questo argomento con un approccio multidisciplinare. Si possono, infatti, svolgere facilmente uscite sul territorio per ricercare reperti naturali e organizzare piccoli laboratori, si può avere un’idea delle strutture geomorfologiche glaciali ed è possibile raggiungere in giornata il Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano. 

Avremo il tempo e la possibilità di studiare un argomento particolare come l’uomo di Similaun da tutti i punti di vista e vivremo un’esperienza stimolante e coinvolgente.

Lo sviluppo del progetto nel corso di una settimana ci consente di affrontare lo studio in modo scientifico, formulando ipotesi, raccogliendo e analizzando i dati, consultando esperti di varie discipline e cercando di verificare le ipotesi. La ricerca, inoltre, potrà continuare nel futuro, poiché le classi o i gruppi che avranno partecipato alla settimana di studio potranno tenersi in contatto con gli esperti via e-mail e potranno pubblicare i loro lavori su internet.

Programma corso

Durata prevista 

Si prevede che per svolgere il progetto “Ötzi – il suo ambiente e la sua storia” siano necessari 7 giorni per svilupparlo in maniera completa oppure 5 giorni facendo una scelta tra gli argomenti proposti.

Argomenti trattati

Nel corso della settimana le lezioni, i laboratori, le uscite sul campo e le visite guidate saranno tenute da una naturalista e da un’archeologa. Gli esperti tratteranno le tematiche in modo non troppo specifico e con un linguaggio semplice, pur mantenendo un approccio scientifico, affinché gli argomenti siano facilmente comprensibili. 

METODOLOGIE E STRUMENTI DI STUDIO

  • Il metodo scientifico
  • Ricerche sul campo 
  • Tecnica di scavo e metodo stratigrafico
  • Interconnessione tra diverse discipline (archeobiologia, archeobotanica) 
  • Metodi di datazione relativa e assoluta
  • Cenni sulle suddivisioni temporali e differenti periodizzazioni (ere geologiche e periodi culturali)
  • Sintesi dei dati per la ricostruzione ambientale e storica del passato

L’AMBIENTE ALPINO E LA SUA NEOLITIZZAZIONE

  • Forme e struttura delle Alpi (geomorfologia e geologia)
  • Le glaciazioni e le variazioni climatiche 
  • I cambiamenti dell’ambiente dovuti all’influenza dell’uomo
  • Animali e piante adatte alla domesticazione
  • Nascita dell’agricoltura e dell’allevamento
  • Diffusione della cultura neolitica 
  • Nascita di nuove tecnologie: sviluppo della ceramica
  • Cambiamenti economici e sociali nelle comunità (sedentarizzazione, commerci a lungo raggio, …)

LE NOVITA’ DELL’ETA’ DEL RAME: PRESUPPOSTI E CONSEGUENZE

  • Forme geografiche, assetto del paesaggio alpino e risorse naturali
  • Basi ed esempi di evoluzione biologica e culturale (scambio di idee e informazioni)
  • Specializzazione dell’allevamento (transumanza) e rivoluzione dei prodotti secondari (sfruttamento del latte e della lana e sviluppo della tessitura)
  • Novità nelle tecniche agricole (aratro, ruota, carro)
  • Diffusione delle nuove tecnologie: la metallurgia
  • Stratificazione sociale all’interno delle comunità, rapporti e scambi tra diverse comunità
  • Sviluppo dell’architettura megalitica e dell’arte rupestre (le statue-stele incise di Arco di Trento)
  • Cambiamenti nella religiosità (antropomorfizzazione delle divinità)

CHI ERA, DOVE E QUANDO E’ VISSUTO ÖTZI, L’UOMO DEL SIMILAUN

  • La scoperta dell’uomo del Similaun: particolarità e importanza del ritrovamento 
  • La mummificazione: un esempio di fossilizzazione
  • Le caratteristiche fisiche della mummia
  • L’abbigliamento e l’equipaggiamento (eccezionalità della buona conservazione del materiale organico)
  • Forme, proprietà e caratteristiche di animali, piante e rocce utilizzate da Ötzi (quanto l’uomo protostorico conosceva il proprio ambiente)
  • Analisi dei manufatti e loro significato culturale (chi era Ötzi e da dove veniva)

Uscite sul campo

Sono previste due o tre uscite sul territorio intorno ad Arco, dove potremo osservare e leggere il paesaggio alpino, raccogliere materiali ed effettuare semplici esperimenti per avere una buona conoscenza dell’ambiente. Per esempio, vedremo forme e strutture geologiche che ci aiuteranno a capire la composizione, la struttura e la modificazione delle rocce e troveremo materiale organico ed inorganico, che esisteva in questa zona anche al tempo di Ötzi (rocce silicee e carbonatiche, piante come betulle, aceri e larici, penne, peli e impronte di animali, …).

Le possibili mete per le uscite sono: a nord-ovest il Làghel, a nord-est una passeggiata verso il monte Stivo e a sud la piana di Arco lungo le rive del fiume Sarca oppure l’Arboreto di Arco.

Laboratori

I laboratori si svolgeranno nel corso delle lezioni per meglio trattare gli argomenti e comprenderne degli aspetti particolari; i ragazzi potranno così provare direttamente alcuni esperimenti. Utilizzeremo diversi strumenti di laboratorio (microscopio, reagenti, …): ad esempio con il microscopio vedremo la struttura di una penna e capiremo perché Ötzi le inseriva in fondo alle frecce e applicando i reagenti sulle rocce ne comprenderemo la composizione.

Ci sarebbe, inoltre, la possibilità di coinvolgere un esperto di archeologia sperimentale che potrebbe riprodurre in diretta alcuni manufatti protostorici, utilizzando anche il materiale raccolto dai ragazzi durante le uscite. I ragazzi poi potranno provare ad utilizzare queste ricostruzioni per capirne meglio la morfologia e la funzione.

Visite guidate

Una giornata sarà dedicata alla visita del Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano dove vedremo la mummia di Ötzi, i suoi manufatti e tutto ciò che riguarda il suo ritrovamento. 

In un pomeriggio, inoltre, si potrebbe organizzare una visita al Museo Civico di Riva del Garda, dove sono conservate le statue–stele recuperate ad Arco, che rappresentano un’interessante testimonianza dell’arte rupestre dell’età del Rame.

Materiali didattici

Nello svolgere le lezioni gli esperti utilizzeranno diapositive, lucidi e strumenti di laboratorio e mostreranno manufatti archeologici originali o in calco e reperti naturali, che i ragazzi potranno osservare da vicino e toccare.

Ad ogni ragazzo verrà distribuita una dispensa con la sintesi degli argomenti e schede di approfondimento per poter meglio seguire le lezioni.

I ragazzi, inoltre, potranno continuare il lavoro svolto durante la settimana con l’aiuto e la consulenza degli esperti via e-mail e potrebbero scegliere di approfondire alcune tematiche specifiche o di rielaborare in una sintesi gli argomenti trattati. In questo modo il lavoro di gruppo a distanza produrrà un fruttuoso scambio di idee e di informazioni e potrebbe sfociare in un unico elaborato, pubblicabile anche come ipertesto su internet, oppure in una mostra.

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