Interpretazione del Patrimonio

L’interpretazione del patrimonio ha origine nel mondo anglosassone, più precisamente negli Stati Uniti, dopo la creazione dei primi parchi naturali alla fine del secolo XIX; ma, solo nel 1957, con la pubblicazione dell’opera di Freeman Tilden «Interpreting our Heritage», si sono poste le basi di questa disciplina.

Benché originariamente l’interpretazione fosse legata alla diffusione delle aree naturali e protette, progressivamente cominciò ad essere applicata allargandosi al concetto globale di patrimonio, considerando l’aspetto culturale come inscindibile da quello naturale.

L’interpretazione è un modello di lavoro che facilita la presentazione e la fruizione del patrimonio e offre chiavi di lettura diverse per una fruizione attiva del patrimonio stesso, utilizzando ogni tipo di strumenti di presentazione e di animazione. L’interpretazione riguarda alcune testimonianze culturali e/o naturali, materiali o immateriali, sviluppatesi in un determinato luogo, e mira ad ottenere la dinamicizzazione del patrimonio nel suo contesto originale.

«l’interpretazione è un’attività educativa/ricreativa che vuole rivelare significati ed interrelazioni attraverso l’uso di oggetti originali, tramite contatto diretto con il bene o grazie a strumenti illustrativi, non limitandosi a dare una mera informazione sui fatti»

Freeman Tilden

L’interpretazione è uno strumento utile ad avvicinare il visitatore al patrimonio. Essa, in definitiva, vuole utilizzare una serie di chiavi o codici comuni ai visitatori che permettano loro di entrare in collegamento col patrimonio e con l’ambiente circostante e percepire e capire quello che stanno vedendo.

L’interpretazione va molto oltre la semplice trasmissione del sapere e delle conoscenze. Bisogna ricordare che uno dei principali obiettivi perseguiti è cercare di provocare nel visitatore una serie di percezioni che lo portino a sperimentare nuove sensazioni.

I 6 principi di Tilden

Freeman Tilden, membro del servizio statunitense dei parchi, e considerato il padre dell’interpretazione, pose le basi di questo concetto a partire da sei criteri fondamentali inseriti sulla sua opera Interpreting our heritage (1957):

  1. L’interpretazione deve spiegare concetti collegati alla personalità e all’esperienza del visitatore.
  2. L’informazione non è interpretazione: quest’ultima è una rivelazione basata sull’informazione.
  3. Nell’ambito dell’interpretazione può rientrare qualunque forma d’arte, poiché tutte le arti permettono all’interpretazione di spiegare l’oggetto esposto.
  4. Il principale obiettivo dell’interpretazione non è la formazione, ma la motivazione.
  5. L’interpretazione deve avere la capacità di mostrare «un tutto» e non solo una parte, e deve cercare di raggiungere l’individuo con «un tutto» e non solo con un aspetto.
  6. L’interpretazione diretta ai bambini deve basarsi su un approccio particolare e non deve essere una semplificazione della presentazione fatta agli adulti.
Freeman Tilden, Interpretare il nostro patrimonio

Freeman Tilden

Interpretare il nostro patrimonio

Lettura indispensabile per chi si interessa al patrimonio ambientale e storico: responsabili nella gestione dei beni culturali e naturali, guide, docenti, educatori, appassionati. Ogni trattazione è supportata da esempi concreti, testimonianza dell’efficacia delle riflessioni.

Traduzione di Vanessa Vaio, Country Coordinator Italia, Interpret Europe